Pubblicato il 21 novembre 2025
Digitare dati per ore, copiare numeri da PDF o tabelle Excel, controllare ordini e fatture una per una… Queste attività ripetitive rappresentano ancora una parte consistente delle giornate lavorative?
In un mondo in cui l’Intelligenza Artificiale è ormai accessibile e matura, automatizzare il data entry non è solo possibile: è una leva strategica per migliorare produttività, precisione e soddisfazione del personale.
Oggi le organizzazioni gestiscono volumi di documenti in costante aumento. Ogni ordine, fattura o contratto genera dati da estrarre, verificare e inserire nei sistemi aziendali. Farlo manualmente non solo richiede tempo, ma espone al rischio di errori e rallenta la capacità decisionale.
L’automazione intelligente permette invece di trasformare questo flusso di informazioni in un processo continuo e privo di attriti, liberando risorse preziose per attività a più alto valore aggiunto.
Nessuna azienda può crescere senza dati affidabili. Tuttavia, la maggior parte delle imprese continua a gestirli in modo frammentato, con processi manuali che generano inefficienze e rallentano l’operatività.
Ogni volta che un operatore inserisce manualmente i dati di una fattura, un ordine o un documento di trasporto, aumenta la probabilità di commettere errori. Un numero errato, una data sbagliata o un campo non compilato possono avere effetti significativi su pagamenti, magazzino e reportistica. Inoltre, il tempo speso in attività ripetitive riduce la produttività e mina la motivazione del personale.
In un contesto in cui la quantità di documenti cresce esponenzialmente, continuare a gestire tutto manualmente non è più sostenibile. L’automazione diventa quindi una scelta obbligata, non solo per ridurre i costi, ma per mantenere la competitività.
Le aziende che adottano sistemi di automazione del data entry basati su AI riducono gli errori fino al 90% e accelerano i tempi di inserimento dei dati fino all’80%. Significa recuperare giorni di lavoro ogni mese e reinvestirli in attività di analisi, pianificazione o supporto al cliente.
Per anni, la tecnologia OCR (Optical Character Recognition) è stata considerata la risposta ideale per digitalizzare i documenti. L’OCR ha consentito di trasformare un’immagine o un PDF in testo modificabile e ricercabile, aprendo la strada alla digitalizzazione di archivi cartacei e alla prima automazione dei processi amministrativi.
Tuttavia, l’OCR tradizionale presenta limiti evidenti. Si limita a riconoscere i caratteri, ma non comprende il significato dei dati. Funziona solo su documenti con layout uniformi e non sa distinguere un numero d’ordine da un codice cliente o un importo da una data. Quando il formato cambia, l’OCR va in errore e richiede una nuova configurazione.
Oggi le aziende si trovano di fronte a documenti sempre più complessi: fatture elettroniche, contratti, email, bandi, moduli, documenti destrutturati che contengono informazioni in posizioni diverse e formati non omogenei. In questo scenario, serve una tecnologia capace non solo di leggere, ma di interpretare i contenuti.
Nasce così l’Intelligent Document Processing (IDP): un insieme di tecniche basate su Intelligenza Artificiale, machine learning e linguistica computazionale che consente di estrarre, comprendere e strutturare automaticamente le informazioni da qualsiasi documento, indipendentemente dal formato.
L’IDP non si limita a riconoscere parole o numeri, ma attribuisce loro un significato, distinguendo tra dati tecnici, valori economici o riferimenti normativi. È questa capacità di interpretazione a segnare il vero salto di qualità rispetto all’OCR.
Automatizzare il data entry con l’Intelligenza Artificiale significa costruire un flusso continuo che parte dal documento e termina con l’inserimento dei dati nei sistemi aziendali, senza intervento manuale. Il processo può essere descritto in cinque fasi principali.
I documenti vengono raccolti da diverse fonti – email, scanner, sistemi ERP o CRM – e convogliati in un unico ambiente di elaborazione. La piattaforma AI riconosce automaticamente il tipo di documento (fattura, DDT, contratto, richiesta di offerta, ecc.) e lo invia al flusso di analisi corretto.
A differenza dell’OCR, che si limita a individuare il testo, l’AI interpreta il contenuto. Analizza tabelle, numeri e note, riconosce le entità rilevanti e le collega tra loro. In questa fase, l’algoritmo comprende il significato dei campi e li classifica in modo strutturato, ad esempio associando l’importo totale a una valuta o la data a un formato standard.
Il modello AI lavora in autonomia, ma prevede la supervisione di un operatore quando il sistema incontra dati incompleti o ambigui. È il principio dello “human in the loop”, che garantisce qualità e controllo costante del processo.
Una volta validati, i dati vengono inseriti automaticamente nei sistemi gestionali dell’azienda – ERP, CRM, PLM o database – tramite API o middleware dedicati. Il flusso è bidirezionale: il sistema può anche restituire informazioni aggiornate ai documenti di origine o segnalare anomalie.
Con il tempo, l’AI impara dai feedback umani e perfeziona la propria accuratezza. Questo retraining costante rende la piattaforma sempre più precisa e capace di gestire nuovi formati, linguaggi o tipologie di documento.
Il risultato è un ciclo di automazione in grado di operare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con un livello di efficienza e affidabilità impossibile da ottenere con il solo intervento umano.
L’automazione intelligente non è solo una questione di velocità. È una trasformazione che impatta l’intera catena del valore aziendale. I benefici si manifestano su più livelli: operativo, economico e strategico.
Eliminando la trascrizione manuale, gli errori di digitazione vengono drasticamente ridotti. I dati inseriti nei sistemi gestionali sono coerenti e validati, garantendo analisi e report sempre accurati.
L’AI gestisce grandi volumi di documenti in pochi minuti, liberando risorse umane da attività ripetitive e permettendo loro di concentrarsi su attività analitiche, decisionali o di relazione con i clienti.
A differenza del lavoro manuale, i sistemi AI possono elaborare volumi crescenti senza aumentare proporzionalmente il personale o i costi. L’automazione cresce con l’azienda, adattandosi ai nuovi flussi e ai picchi di attività.
Riducendo i tempi di risposta e gli errori nei processi, migliora l’esperienza complessiva di clienti, partner e team interni. L’automazione non sostituisce le persone, ma le potenzia, restituendo loro tempo e focus.
L’automazione dei processi di data entry assicura tracciabilità e standardizzazione. Ogni operazione è registrata, ogni documento archiviato con metadati chiari e verificabili, semplificando audit e controlli.
L’automazione dei flussi documentali trova applicazione in numerosi ambiti aziendali. Vediamo i principali.
È l’area in cui l’automazione del data entry genera i risultati più evidenti. Le piattaforme IDP come Automate consentono di leggere automaticamente fatture, note di credito e ricevute, estrarre importi e date e inserirli direttamente nei sistemi contabili. Una PMI che gestisce oltre 500 fatture passive al mese può ridurre il tempo di registrazione da diversi giorni a poche ore, eliminando quasi del tutto la possibilità di errore.
Automatizzare il data entry permette di collegare ordini, bolle e fatture, abbinando automaticamente i dati e segnalando eventuali incongruenze. Questo controllo incrociato aumenta la precisione dei pagamenti e riduce i tempi di verifica.
Nei processi commerciali, l’AI può leggere le richieste d’offerta o i contratti, estrarre le informazioni rilevanti e integrarle con il CRM aziendale. Il risultato è una gestione più rapida dei preventivi e una migliore qualità dei dati di vendita.
In aziende che gestiscono migliaia di DDT all’anno, come nel caso di Serenissima Ristorazione, l’automazione del data entry ha permesso di ridurre il carico manuale, anticipare il controllo di gestione e migliorare la tracciabilità dei flussi.
Non tutte le tecnologie di automazione sono uguali. Per ottenere risultati concreti, è fondamentale scegliere una piattaforma che combini flessibilità, integrabilità e scalabilità. Ecco i criteri principali da considerare.
La soluzione deve dialogare in modo fluido con ERP, CRM e database aziendali, senza richiedere modifiche invasive all’infrastruttura. Le API RESTful e i middleware dedicati sono oggi lo standard di riferimento.
Oltre ai documenti standardizzati (fatture, bolle), la piattaforma deve saper gestire file complessi come contratti o bandi. L’intelligenza linguistica e il machine learning garantiscono la capacità di interpretare testi non omogenei.
Anche il sistema più avanzato deve prevedere la possibilità di intervento umano nei casi di ambiguità o errore. È questa combinazione tra automazione e supervisione a garantire qualità e affidabilità nel tempo.
Una piattaforma di automazione deve poter crescere con l’azienda. La possibilità di aggiungere nuovi flussi documentali, lingue o moduli AI è essenziale per garantire continuità e valore nel lungo periodo.
Infine, conta la solidità del partner tecnologico. Una soluzione di AI è efficace solo se accompagnata da un team che segue il cliente nell’implementazione, nel training e nell’evoluzione della piattaforma.
Automate è la soluzione di Intelligent Document Processing pensata per automatizzare l’estrazione e l’inserimento dei dati da documenti di qualsiasi tipo – strutturati e destrutturati – con l’obiettivo di trasformare la gestione delle informazioni in un vantaggio competitivo.
Grazie a un motore AI avanzato, Automate non si limita a leggere i documenti: li comprende. Interpreta testi, numeri, tabelle e note, riconosce le informazioni rilevanti e le standardizza in output compatibili con i sistemi aziendali, come file CSV o SQL. Può essere implementato sia on-premise sia in cloud, garantendo la massima flessibilità e sicurezza dei dati.
Le sue principali caratteristiche includono:
Riduzione della complessità: estrazione automatica dei dati da documenti con formati variabili, senza necessità di riconfigurazione.
Interpretazione intelligente: capacità di comprendere il contesto dei dati e classificarli in modo coerente.
Integrazione nativa: connessione fluida con ERP, CRM e altri sistemi aziendali tramite API RESTful.
Analisi continua: automazione dei workflow in background, 24 ore su 24.
Fine tuning evolutivo: miglioramento costante dei modelli AI tramite retraining e supervisione umana.
Automate consente alle aziende di ridurre drasticamente il tempo dedicato alle attività di data entry, migliorare l’efficienza operativa e aumentare la qualità dei dati. È una soluzione scalabile, pensata per crescere con il business e adattarsi ai cambiamenti del mercato.
Nel caso di Serenissima Ristorazione, Automate ha permesso di automatizzare oltre 400.000 documenti di trasporto l’anno, riducendo gli errori umani e liberando risorse per attività strategiche. Un risultato che dimostra come la combinazione tra intelligenza artificiale e processi digitali possa generare un impatto reale e misurabile.
Automatizzare il data entry non significa solo velocizzare l’inserimento dei dati, ma ripensare il modo in cui le aziende lavorano, prendono decisioni e creano valore. È un passo fondamentale verso la trasformazione digitale sostenibile, in cui la tecnologia non sostituisce le persone ma le potenzia.
Con Automate, ogni documento diventa una fonte di conoscenza, ogni dato un’informazione strategica pronta per essere utilizzata. L’automazione intelligente consente di costruire processi più rapidi, precisi e interconnessi, rendendo l’azienda più efficiente e resiliente.