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Accessibilità Web: tutti gli strumenti per padroneggiarla

Accessibilità Web e OpenAble

L’avvento di Internet negli ultimi decenni ha rivoluzionato totalmente il modo di comunicare, lavorare e condividere informazioni.

All’abbattimento delle barriere spaziali e temporali, tuttavia, non è andato di pari passo con l'abbattimento delle barriere architettoniche digitali per gli utenti con una qualche forma di disabilità – 87 milioni di persone nella sola Unione Europea e 1,3 miliardi di persone nel mondo, il 16% dell’intera popolazione mondiale.

In base a quanto stabilito dal World Wide Web Consortium (W3C), l’accessibilità dei siti Web è la capacità di un sito di essere fruito efficacemente, nella sua interfaccia e nel suo contenuto, da ogni utente.

Rendere accessibile il proprio sito Web equivale a estendere al maggior numero possibile di persone l’accesso alle informazioni: non solo ai soggetti con disabilità fisiche e cognitive, ma anche a chi per esempio dispone di strumenti hardware e software limitati.

Per questo motivo negli ultimi decenni sono state definite linee guida e progettate soluzioni che garantiscono nella teoria e nella pratica il rispetto di precisi standard di accessibilità per i siti Web nel settore pubblico e privato.

L’accessibilità dalla nascita di Internet a oggi

Si può considerare la legislazione sull’accessibilità web come una naturale derivazione delle legislazioni anti-discriminazione già in vigore in diverse aree del mondo.

Negli Stati Uniti, per esempio, è di vitale importanza l’inclusione, all’interno dell’American Disabilities Act del 1990, dei places of public accommodation (Title III), ovvero degli spazi, sia virtuali che reali, dove sono presenti servizi per il pubblico.

La necessità di rendere accessibili gli ambienti digitali si è manifestata fin dai primi anni di esistenza del World Wide Web, ancora prima che la sua portata innovativa si diffondesse a livello globale così come la conosciamo oggi.

Già nel 1996, infatti, Tim Berners-Lee, l’inventore stesso del World Wide Web, esponeva in una newsletter intitolata proprio “Disabilities and the Web” la necessità di costituire un’area operativa del W3C dedicata a promuovere un alto livello di usabilità per le persone disabili che utilizzano il Web.

Proprio a cavallo tra gli anni ‘90 e i primi anni 2000 Microsoft e Apple avevano iniziato a introdurre, all’interno dei rispettivi sistemi operativi, le prime opzioni di accessibilità, che includevano la possibilità di modificare gamma cromatica del display e abilitare la navigazione assistita, tramite tastiera e successivamente via sintesi vocale.

Nel 1999 vide la luce la prima versione delle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG): come approfondiremo nel paragrafo dedicato, queste linee guida forniscono uno standard di valutazione dell’accessibilità web in base a tre progressivi livelli di conformità (A, AA, e AAA).

 

La sfida del Web design responsivo

Con il passare del tempo l’evoluzione del Web e dei suoi standard di codifica ha portato alla realizzazione di piattaforme sempre più articolate nelle interfacce e nella funzionalità. L’introduzione di nuovi formati, uno tra tutti il mobile, unita alla possibilità di progettare siti dal design sempre più complesso e visivamente accattivante, ha infatti complicato di molto il panorama dell’accessibilità web.

Tra i problemi più frequenti figurano:

  • Scelte cromatiche con basso contrasto o livelli di luminosità che rendono difficile la lettura e la decodifica del contenuto;
  • Link senza descrizione, o con descrizioni poco significative se lette automaticamente;
  • Contenuti poco responsivi su diverse tipologie di display, sistemi operativi e tecnologie utilizzate per la fruizione del sito;
  • Architettura dell’informazione poco chiara, dove risulta difficile o impossibile localizzare un contenuto specifico;
  • Testo alternativo per le immagini assente o usato in modo erroneo.

In base alle statistiche di WebAIM, infatti, ben il 97% del milione di siti web più frequentati non rispetta gli standard di accessibilità delle WCAG: si tratta di una statistica preoccupante, che rende ancora più urgente la necessità di riportare l’accessibilità web al centro del discorso a livello di programmazione e di user interface design.

 

Accessibilità web, usabilità e inclusione

I concetti di accessibilità, usabilità e inclusione, sebbene non siano esattamente sinonimi, sono aspetti strettamente correlati tra di loro e con ampie aree di sovrapposizione nella progettazione di siti web.

L’accessibilità web si concentra sulle necessità delle persone con diversi tipi di disabilità, sia congenita che temporanea; al tempo stesso però le soluzioni di accessibilità contribuiscono a migliorare l’usabilità per chiunque – a prescindere dalle proprie condizioni fisiche – si trovi in situazioni di fruizione limitata.

La presenza di contenuti video sottotitolati, per esempio, è utile non solo agli utenti con problemi d’udito o disturbi di attenzione, ma anche a chi si trova in un ambiente rumoroso, in cui è difficile comprendere al meglio il parlato.

Allo stesso modo applicare le norme di usabilità a un form o a una landing page, rendendo chiare le istruzioni e le tappe della user journey, non aiuta solo ad aumentare le conversioni ma fornisce anche un prezioso aiuto agli utenti con disabilità cognitive e dell’apprendimento.

Queste buone pratiche concorrono alla progettazione di siti web inclusivi, ovvero in grado di coinvolgere tutti gli utenti, in qualunque condizione essi si trovino, nella misura più ampia possibile.

Le normative di accessibilità web

 

Nel mondo: Web Content Accessibility Guidelines

Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), in italiano Linee guida per l’accessibilità dei contenuti Web, sono un insieme di standard tecnici redatti dal World Wide Web Congress, il consorzio internazionale che redige raccomandazioni e stabilisce gli standard di riferimento per il Web.

L’obiettivo delle WCAG è proprio quello di rendere Internet più inclusivo e accessibile alle persone con disabilità, compatibilmente con lo sviluppo delle nuove tecnologie.

Nel corso del tempo le WCAG sono diventate uno standard industriale per i test di accessibilità, al punto da costituire la base per la maggior parte delle norme e delle linee guida di accessibilità Web nel mondo.

 

Principi e linee guida

Le linee guida WCAG sono ormai giunte alla versione 2.1, pubblicata come W3C Recommendation a giugno del 2018. A partire dalla versione 2.0 il testo integrale di queste linee guida si articola in quattro principi, intesi come la base necessaria per l’accesso e l’utilizzo di Internet.

Per essere considerato accessibile un sito Web, inteso come insieme di informazioni e componenti dell’interfaccia utente, dovrà essere:

  • Percepibile indipendentemente dall’inibizione di uno o più sensi o capacità motorie;
  • Utilizzabile anche attraverso strumenti assistivi o browser alternativi;
  • Comprensibile a tutti nel suo contenuto e funzionamento;
  • Consistente e in grado di essere interpretato in modo affidabile da un’ampia gamma di user-agent.

Per una prima verifica dell’accessibilità di una pagina Web la Web Accessibility Initiative mette inoltre a disposizione una lista suddivisa in pratici punti, i cosiddetti “Easy Checks” che consente di farsi un’idea immediata delle aree su cui intervenire:

  • Titolo della pagina
  • Alternative al testo delle immagini (“alt text”)
  • Testo:
    • Titoli
    • Rapporto di contrasto (“contrasto di colore”)
    • Ridimensionamento del testo
  • Interazione:
    • Accesso da tastiera e focus visivo
    • Moduli, etichette ed errori (compresi i campi di ricerca)
  • Generale:
    • Contenuto in movimento, lampeggiante o intermittente
    • Alternative multimediali (video, audio)
    • Controllo della struttura di base

 

Accessibilità Web in Unione Europea: Web Accessibility Directive

Entrata in vigore nel 2016, la Web Accessibility Directive (Direttiva UE 2016/2102) regola l’accessibilità Web per i siti Web e le applicazioni mobili degli enti pubblici dei Paesi membri dell’Unione Europea.

La normativa stabilisce che i siti Web del settore pubblico debbano essere “percepibili, operabili, comprensibili e robusti” – in sostanza, pienamente fruibili da parte di tutti, compresi i cittadini con disabilità.

I requisiti tecnici minimi, dettati nel documento EN 301 549 V3.2.1 (2021-03), corrispondono allo standard WCAG 2.1 livello AA stabilito dal World Wide Web Congress. In aggiunta i siti Web interessati da questa direttiva dovranno inoltre pubblicare una Dichiarazione di accessibilità.

Gli Stati membri devono verificare la conformità alla WAD dei siti Web interessati individuando eventuali mancanze per mezzo di verifiche automatiche, manuali e di usabilità. Ogni tre anni dovranno inoltre presentare alla Commissione una relazione sugli esiti del monitoraggio.

 

Accessibilità Web in Italia: legge Stanca e linee guida AGID

L’accessibilità Web in Italia è regolata dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID), l’organo che contribuisce alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).

La norma di riferimento per l’accessibilità dei siti Web in Italia è la legge Stanca, o legge 4/2004, che stabilisce le disposizioni per l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici.

Questa legge, ampliata l’anno successivo da un regolamento attuativo, definisce i requisiti e le disposizioni da rispettare per garantire la piena accessibilità e fruibilità dei siti Web e delle applicazioni mobili a tutti i cittadini.

Dal punto di vista tecnico, le linee guida per l’accessibilità Web emanate dall’Agenzia per l’Italia Digitale si basano sul livello AA delle Linee Guida per l’accessibilità dei contenuti Web (WCAG) 2.1.

La legge Stanca coinvolgeva inizialmente la Pubblica Amministrazione e i soggetti privati concessionari di servizi pubblici. Il DL 76/2020 ha esteso gli obblighi di accessibilità anche ai soggetti privati che negli ultimi tre anni di attività hanno raggiunto un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro.

Questi tre soggetti sono obbligati a rispettare le linee guida emanate dall’Agenzia per l’Italia Digitale in termini di accessibilità Web e a inserire nel footer del sito Web una Dichiarazione di Accessibilità che ne dichiari o autodichiari la conformità.

 

Intelligenza Artificiale e accessibilità

Più di tre decenni dopo l’avvento del World Wide Web, i riflettori sono ora puntati sull’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: grazie alle svariate applicazioni di algoritmi sempre più avanzati alle diverse aree del Web possiamo dire di essere alle porte di un’ulteriore rivoluzione nel nostro modo di rapportarci alla tecnologia.

L’Intelligenza Artificiale può dare un contributo prezioso nella generazione di contenuti assistivi. Negli ultimi anni si stanno sviluppando soluzioni in grado di:

  • Sottotitolare automaticamente i contenuti video;
  • Riconoscere il contenuto delle immagini grazie a reti neurali avanzate e fornire una descrizione alternativa;
  • Individuare i punti salienti di un contenuto testuale e riassumerlo grazie al Natural Language Processing;
  • Leggere il labiale;
  • Riconoscere e decodificare anche un parlato irregolare.

Al giorno d’oggi, tuttavia, l’Intelligenza Artificiale è utilizzata soprattutto per effettuare test di accessibilità web, in grado di individuare problemi e funzionalità mancanti a livello di interfaccia utente e layout, ma anche di codifica.

Anche se i risultati migliori si ottengono in combinazione con procedure di user testing da parte di professionisti del settore, i test automatici sono un ottimo primo passo per ottenere una panoramica sull'accessibilità generale di un sito web e pianificare eventuali interventi operativi in questo campo.

 

OpenAble: la soluzione di accessibilità web italiana

Garantire l’accessibilità dei prodotti e dei servizi digitali è importante tanto quanto garantire l’accessibilità dei trasporti, dell’istruzione e della sanità.

Il potenziale delle nuove tecnologie, inclusa l’Intelligenza Artificiale, rende ancora più semplice fornire agli utenti esperienze uniche e personalizzate. Innalzare barriere architettoniche digitali in nome dell’estetica, trascurando l’usabilità e la funzionalità, equivale a sprecare questa grandissima opportunità.

In Neosperience siamo consapevoli della necessità di offrire a tutti gli utenti del web, nessuno escluso, un’esperienza inclusiva, personalizzata ed empatica.

Per questo abbiamo progettato OpenAble, la prima soluzione 100% italiana per superare le barriere architettoniche digitali.

OpenAble è un tool dedicato alla Web Accessibility pronto all’uso: è scalabile e si adatta perfettamente alle necessità di aziende di ogni dimensione e traffico: da milioni di visite/mese, a poche centinaia. OpenAble è in grado di trasformare il vostro sito in un ambiente accogliente e inclusivo, per dare la possibilità a ogni visitatore di vivere l’esperienza digitale come meglio preferisce.

Prova OpenAble sul nostro sito e su openable.it, riguarda il nostro webinar di lancio e scopri come rendere il tuo sito più accessibile!

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Comunità montane e digitalizzazione

Il settore turistico è in fase di ripresa dopo la dura battuta d’arresto della pandemia. Anche se oggi si è tornati a viaggiare, tuttavia, le scelte e le aspettative dei turisti sono cambiate, aprendosi a scenari inediti o sottovalutati fino a qualche anno fa. 

Abbiamo riscoperto il valore del turismo di prossimità e siamo più consapevoli dell’impatto ambientale dei nostri spostamenti; soprattutto, il turismo è sempre più digitale, in particolare nella customer experience legata alla pianificazione e allo svolgimento del viaggio.

Per questa serie di motivi, in uno scenario ancora delicato e complicato dalla compresenza di diversi fattori di instabilità, la valorizzazione del territorio passa proprio dalla digitalizzazione e dall’adozione di nuove tecnologie integrate e personalizzate per le caratteristiche dei sistemi territoriali di riferimento.

Il turismo di montagna tra innovazione e sfide

Le comunità montane, nelle quali rientra più di metà del territorio italiano, costituiscono un sistema territoriale dotato di un grande patrimonio culturale materiale e immateriale. Oggi più che mai la montagna riveste un ruolo cruciale all’interno del panorama del turismo italiano, con un volume totale di presenze che sta rapidamente tornando ai livelli pre-pandemia.  

Veri e propri crocevia tra le attrazioni paesaggistiche naturali, la presenza di impianti sportivi e itinerari di camminata e la risonanza emotiva della cultura materiale e delle tradizioni, le comunità montane rappresentano una meta ambita da molti italiani sia nella stagione invernale sia in quella estiva. 

A questo si aggiunge una modalità di fruizione del territorio strettamente legata allo scenario post-pandemico, che assottiglia il confine tra turismo e residenza: quella del lavoro a distanza. Sempre più italiani, infatti, scelgono di allontanarsi dalle grandi città per andare – o tornare – a vivere e lavorare nei piccoli Comuni.

Comunità montane e digitalizzazione

Con il progetto Green Communities il PNRR accoglie queste tendenze e intende “favorire lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna che vogliono sfruttare in modo equilibrato le ricchezze di cui dispongono”. 

I fondi del progetto sono destinati allo sviluppo di più di 30 progetti di connessione del territorio tramite il turismo sostenibile, che insieme a piani di sviluppo energetico, ambientale, economico e sociale coinvolgeranno oltre 500 Comuni italiani con un investimento complessivo di 130 milioni di euro.

La grande sfida per le comunità montane italiane è tuttavia la necessità di colmare il gap nelle telecomunicazioni che ancora le divide dalle grandi città. Solo questa innovazione a livello infrastrutturale, risultato di uno sforzo congiunto tra il settore pubblico e privato, può abilitare l’implementazione di soluzioni di ultima generazione per il turismo.

Le nuove tecnologie svolgono infatti un ruolo chiave nel realizzare esperienze memorabili, capaci di far entrare i visitatori in connessione con il patrimonio culturale delle comunità montane e, contemporaneamente, contribuiscono a rendere queste aree più sicure e servite per turisti e residenti. 

Neosperience ha consolidato ormai un’esperienza molto significativa in questo ambito. Alla luce di essa abbiamo elaborato diverse proposte di innovazione dei sistemi territoriali, funzionali alla valorizzazione del turismo nelle comunità montane.

Gamification e AR/VR per esperienze coinvolgenti

Comunità montane e digitalizzazione

Si sente sempre più spesso parlare di gamification, ovvero dell’utilizzo di elementi derivati dal gioco per aumentare il coinvolgimento e la motivazione dei partecipanti. La gamification rappresenta un modo innovativo di aumentare l’engagement del pubblico e si può applicare a diversi prodotti e servizi. 

L’applicazione di queste dinamiche al turismo montano consente di creare esperienze di viaggio indimenticabili, ma anche guardare con occhi diversi i posti di tutti i giorni, proponendo di fatto un layer aggiuntivo di interazione che permette ai fruitori di vivere in prima persona la storia del luogo che si visita.

L’aggiunta di elementi in Realtà Virtuale e Realtà Aumentata alle applicazioni mobili trasforma anche il turismo di prossimità in una vera e propria avventura. I viaggiatori di tutte le età possono esplorare i luoghi d'interesse in modo nuovo e divertente, portando a termine “missioni” e raccogliendo punti.

Tra globale e locale

Una strategia di gamification locale come quella appena illustrata può inoltre essere integrata a soluzioni globali come il geocaching, una “caccia al tesoro” collettiva che conta più di tre milioni di partecipanti e si appoggia alla tecnologia GPS per il ritrovamento e lo scambio di notebook (logbook) e piccoli gadget.  

Anche compagnie di viaggio e strutture private come alberghi, rifugi montani e ristoranti possono fare tesoro della gamification. Soluzioni come la nostra Nudging Gamification permettono di realizzare applicazioni mobile personalizzate in accordo all’identità e agli obiettivi specifici della clientela.

Grazie alle iniziative di gamification, aziende e strutture possono aumentare il coinvolgimento e la fidelizzazione degli ospiti durante il loro soggiorno, ma anche raccogliere rapidamente e in modo efficace preziosi dati sulla clientela e misurare in modo quantitativo e qualitativo il successo delle iniziative.

Infine, la gamification può rivelarsi un importante strumento di sensibilizzazione sulle questioni ambientali, nell’ottica del cosiddetto “turismo responsabile”. La creazione di un senso di empatia nei confronti della natura e della storia di un luogo risulta infatti ancora più immediata e spontanea se i viaggiatori possono interagirvi in prima persona.

Intelligenza Artificiale per un turismo personalizzato

Comunità montane e digitalizzazione

L’Intelligenza Artificiale sta aprendo nuovi scenari in diversi settori applicativi, tra cui quello turistico. In questo mondo in costante cambiamento, che risente ancora delle limitazioni agli spostamenti degli ultimi anni, è diventato imperativo mantenersi al passo con i tempi e comprendere le nuove, spesso imprevedibili, abitudini dei viaggiatori.

Integrare l’Intelligenza Artificiale all’interno dei propri sistemi permette di instaurare una relazione continua e duratura con il cliente, basata sulla conoscenza profonda delle sue esigenze e preferenze. 

Questo discorso si applica ancora di più in casi come quelli delle comunità montane: come abbiamo illustrato nei paragrafi precedenti, infatti, spesso all’interno di un’area convivono modi e tempi di visita molto diversificati nel corso dell’anno.

Utilizzando l’analisi dei dati e il Machine Learning, i sistemi di Voice of Customer analizzano le preferenze individuali dei viaggiatori per la creazione di pacchetti personalizzati, dagli itinerari più impervi per i trekker esperti alle giornate di puro relax per chi stacca la spina dalla città.

Nello specifico, nel caso di strutture ricettive e ricreative legate alla dimensione del viaggio la Voice of Customer si evolve in Voice of Guest. Ascoltare la voce dell’ospite significa acquisirne e analizzarne le abitudini, individuando i fattori che influenzano le preferenze e le scelte di ogni cliente. 

Investire in soluzioni tecnologiche di ultima generazione proietta così la struttura ricettiva verso nuovi modelli di business, capaci di reagire più rapidamente ai cambiamenti nelle dinamiche di mercato e mantenere un posizionamento competitivo. 

Un altro aiuto al turismo proviene da Chatbot e agenti conversazionali. Queste forme di AI possono rispondere alle domande dei viaggiatori e aiutarli a prenotare voli, hotel e attività. 

L’utilizzo di sistemi di Natural Language Processing, o conversazione naturale, all’interno di queste soluzioni, consente di superare le barriere culturali e linguistiche per comprendere ed esaudire al meglio le esigenze di tutti.

Smart Security per prevenire gli incendi boschivi

Il pericolo di incendi boschivi interessa tutte le aree montane della penisola italiana. Il cambiamento climatico ha contribuito ad acuire questa situazione di rischio nel corso degli ultimi anni, rendendo necessarie soluzioni tempestive che possano prevenire sul nascere l’insorgenza di incendi, siano essi scatenati da fattori umani o naturali.

La prevenzione degli incendi boschivi è più importante che mai se si vuole preservare la biodiversità delle comunità montane e mettere in sicurezza le aree urbanizzate vicine. In questo contesto la tecnologia può offrire un valido aiuto. 

Lo dimostrano i progetti in cui è impegnata Neoscogen, società parte di Neosperience specializzata in Safety&Security che offre soluzioni di monitoraggio e individuazione automatica di eventi rilevanti in diversi settori. 

L’Intelligenza Artificiale alla base di Neoscogen, in combinazione con speciali termocamere di ultima generazione in grado di rilevare il fuoco anche a chilometri di distanza, consente di monitorare le aree a rischio e intervenire tempestivamente in caso di emergenza.

In caso d’incendio l’Intelligenza Artificiale può analizzare la situazione in tempo reale per determinare la migliore strategia di contenimento e limitazione dei danni, allertando le autorità competenti e predisponendo misure di evacuazione.

L’utilizzo di questi sensori ambientali è cruciale anche per identificare gli incendi ancora prima che il fuoco si propaghi, ma anche per raccogliere preziose informazioni sul clima e sulle caratteristiche della vegetazione a scopo preventivo.

Trasporto a chiamata per agevolare gli spostamenti

Dal Nord al Sud Italia, dalla Bergamasca alla Calabria, la gestione del trasporto pubblico nelle realtà territoriali piccole e medie è ancora una questione aperta

In questi contesti è necessario ripensare il sistema di trasporti per venire incontro alle necessità degli utenti – siano essi residenti o turisti – con soluzioni di trasporto a chiamata personalizzabili, scalabili e user friendly.

EasyBus è la soluzione realizzata da Somos, start-up di casa Neosperience legata a UniCal, che si pone l’obiettivo di rendere “su misura” il trasporto pubblico locale attraverso una suite di servizi tecnologici: da un’app nativa per la prenotazione dei posti a un sistema AI che monitora il servizio e sottolinea eventuali criticità nella frequenza delle corse.

Pensata per il controllo degli assembramenti durante l’emergenza COVID, EasyBus trova un’applicazione d’uso anche nelle realtà rurali e montane, poco servite dalla rete di mezzi pubblici, grazie al servizio di geolocalizzazione che permette di localizzare e prelevare i passeggeri direttamente dal luogo in cui si trovano.

Con le soluzioni Neosperience abilitiamo un’evoluzione dei flussi turistici, delle comunità e del territorio in ottica empatica, ecologica e sostenibile. Le nostre proposte di innovazione sono sostenute e valorizzate dalle nuove tecnologie e dalla volontà di supportare la crescita economica e culturale delle realtà territoriali e turistiche. 

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