E se la vera sfida non fosse più farsi trovare online, ma diventare la fonte che l’AI riconosce come autorevole?
Il 65% delle ricerche Google si conclude oggi senza un click. Oltre 400 milioni di persone usano ChatGPT ogni settimana. In questo nuovo scenario, essere visibili nei motori di ricerca tradizionali non basta più: bisogna diventare la risposta che l'intelligenza artificiale sceglie di citare.
Nel 2015, Google ha introdotto RankBrain, il primo algoritmo basato su machine learning, e improvvisamente la SEO non era più solo questione di keyword e backlink. Oggi stiamo vivendo una trasformazione ancora più profonda: l'avvento dei motori di risposta basati su AI generativa.
ChatGPT, Perplexity, Google AI Overviews, Claude, Gemini: queste piattaforme non si limitano a elencare link. Forniscono risposte dirette, sintetizzando informazioni da molteplici fonti e citando quelle che considerano più autorevoli. Per le aziende, questo apre una domanda cruciale: i vostri contenuti vengono citati come fonte autorevole o restano invisibili all'AI?
L'Answer Engine Optimization (AEO) è l’insieme di pratiche che ottimizzano i contenuti affinché le piattaforme AI possano utilizzarli per fornire risposte dirette agli utenti, citando la vostra fonte.
Il focus si sposta radicalmente: non più "posizionarsi per keyword", ma "essere la risposta definitiva".
È importante chiarire un punto: l'AEO non sostituisce la SEO tradizionale, la estende. La SEO resta fondamentale per la discoverability sui motori di ricerca classici, l'AEO garantisce visibilità nelle esperienze AI-first che stanno rapidamente diventando il primo touchpoint per milioni di utenti.
| ASPETTO | SEO TRADIZIONALE | AEO |
| Obiettivo | Posizionare pagine, generare click | Essere citati nelle risposte AI |
| Focus | Keyword, backlink, ranking | Intent, contesto, risposte strutturate |
| Metrica | Traffico, CTR | Citazioni, AI visibility score |
| Formato | Long-form, keyword-rich | Conciso, Q&A, machine-readable |
Perchè l'AEO è inevitabile
Prima di addentrarci nelle strategie, è utile comprendere la portata del cambiamento in atto. I dati del 2025 mostrano un cambiamento strutturale.
Le ricerche "zero-click" - quelle in cui l'utente ottiene la risposta direttamente nella SERP senza visitare alcun sito - rappresentano oggi il 65% delle ricerche Google globali, in crescita dal 50% del 2019. Su mobile, questa percentuale supera il 75%. Gartner prevede che entro il 2026 il volume delle ricerche tradizionali calerà del 25%, e entro il 2028 il traffico organico potrebbe dimezzarsi.
Parallelamente, l'adozione dell'AI generativa accelera. Il 34% degli adulti americani ha utilizzato ChatGPT almeno una volta, il doppio rispetto al 2023. Tra Millennials e Gen Z, oltre il 60% integra i motori AI nelle proprie routine di ricerca quotidiane. Il 58% delle query ha ormai natura conversazionale, segno che gli utenti stanno cambiando il modo stesso in cui formulano le domande.
L'impatto sui publisher tradizionali è già visibile: il traffico mediano è calato del 10% anno su anno nel primo semestre 2025. Alcuni casi estremi (Forbes, HubSpot, CNN) hanno registrato cali del 50-80%.
Ma c'è anche il rovescio della medaglia: le aziende che hanno implementato strategie AEO riportano +23% di visibilità nei risultati di ricerca, e i visitatori provenienti dall'AI search convertono 4,4 volte di più rispetto al traffico organico tradizionale.
Per sviluppare una strategia AEO efficace, è essenziale comprendere come le diverse piattaforme AI indicizzano e selezionano i contenuti. Non tutte funzionano allo stesso modo.
Wikipedia è la fonte più citata (7,8% delle citazioni totali), il che rivela una preferenza per contenuti enciclopedici e fattuali. ChatGPT utilizza l'API di Bing per le ricerche in tempo reale e favorisce siti con domain rating elevato e alta leggibilità.
Reddit guida come fonte principale (6,6%), indicando una valorizzazione dei contenuti conversazionali e delle esperienze dirette. Perplexity dispone di un bot dedicato che indicizza selettivamente solo fonti considerate affidabili.
Presente nel 13,14% delle query a marzo 2025 (raddoppiato in soli due mesi), predilige un approccio distribuito su molteplici tipologie di fonte. L'88% delle query che attivano AI Overviews sono di natura informativa.
Un dato chiave: solo l'11% circa dei domini viene citato sia da ChatGPT sia da Perplexity. Questo suggerisce che una strategia AEO efficace deve considerare le specificità di ciascuna piattaforma, pur mantenendo principi comuni.
Sulla base di quanto emerge dalle ricerche più recenti e dalle best practice di settore, possiamo identificare cinque aree di intervento fondamentali.
I motori AI estraggono blocchi informativi (“chunk”) progettati per rispondere a domande specifiche. Per questo è fondamentale:
L'obiettivo è creare contenuti che servano sia i lettori umani sia il parsing delle macchine, un equilibrio che richiede un'attenta progettazione dell'architettura informativa.
Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness: questi segnali, già cruciali per la SEO, diventano determinanti per l'AEO.
I dati strutturati in formato JSON-LD aiutano le AI a comprendere il contesto e la tipologia dei contenuti. Gli schema prioritari includono:
A livello tecnico, è fondamentale garantire crawlability ottimale, URL semantici, linking interno robusto, e non bloccare i crawler AI nel robots.txt.
Le AI valutano l'autorevolezza considerando la presenza del brand su molteplici touchpoint. Questo significa:
La consistenza omnichannel, già fondamentale per l'esperienza utente, diventa ora un fattore che influenza direttamente la probabilità di essere raccomandati dall'AI.
L'AEO introduce nuove metriche che si affiancano ai KPI tradizionali:
Strumenti come Profound, SE Ranking AI Toolkit, Otterly.AI e Ahrefs AI References consentono oggi di tracciare queste metriche in modo sistematico. Un approccio evidence-based all'ottimizzazione è essenziale per comprendere cosa funziona e dove intervenire.
Nei prossimi anni le AI Overviews continueranno ad ampliare la loro presenza nelle ricerche informative, accelerando la diffusione delle esperienze zero-click in cui l’utente ottiene risposte complete senza visitare siti esterni. Parallelamente, la ricerca multimodale diventerà sempre più rilevante e la personalizzazione delle risposte AI crescerà in profondità e contesto.
Per le aziende, questo significa uno shift strategico fondamentale:
Le strategie AEO più efficaci rispecchiano una filosofia AI human-centered: i contenuti devono essere strutturati per la comprensione delle macchine, ma il loro scopo primario resta fornire valore genuino ai lettori umani. È questo equilibrio che distingue le aziende che prosperano nel nuovo panorama digitale.
L’Answer Engine Optimization è un’evoluzione progressiva. Richiede visione, competenze trasversali e un metodo basato sui dati.
Per le organizzazioni che hanno già investito in qualità dei contenuti e digital experience, l’AEO rappresenta il passo naturale successivo.
La domanda non è più se integrare l'AEO nella propria strategia digitale, ma quanto velocemente. Chi agisce oggi avrà un vantaggio competitivo significativo in un mercato dove la visibilità AI diventerà sempre più determinante.